Fuorisalone Geberit

Geberit, azienda che opera a livello globale e leader europeo nel settore dei prodotti sanitari con una rete di composta da 29 impianti di produzione, circa 120.000 dipendenti in circa 50 paesi, si è affidata al nostro studio per il concept e la realizzazione dell'allestimento per il Fuorisalone 2014 che, insieme al Salone Internazionale del Mobile, definiscono la Milano Design Week.
L'allestimento è stato realizzato nella prestigiosa sede del Museo Minguzzi nel quartiere Brera, cuore pulsante della manifestazione.
Il focus progettuale si è posto un triplice obiettivo: la comunicazione della politica aziendale in merito ai temi della sostenibilità ambientale con particolare attenzione al basso consumo d'acqua, la presentazione della nuova linea di prodotti Geberit AquaClean - vasi bidet con integrate tecnologie innovative - e l'esposizione della gamma di prodotti aziendali rivolta all'interior design.

Lo studio ha lavorato in contatto costante con il team Marketing dell’azienda per definire le strategie di comunicazione dell’evento e rendere l’allestimento per la Milano Design Week pienamente coerente con il Marketing aziendale e le linee di comunicazione globali.
Il risultato è un concept progettuale che esalta e conferisce centralità all’elemento naturale con il quale l’azienda si confronta quotidianamente: l’acqua; il titolo scelto per l’installazione è stato quindi “Simply water – Semplicemente acqua”

Simply water

Da uno dei portoni lungo via Palermo, nelle adiacenze di via Solferino, si accede ad un cortile interno sul quale insiste l’edificio che ospita il Museo Minguzzi, spazio di proprietà della Fondazione Museo Luciano Minguzzi che, sviluppandosi su quattro distinti livelli, ospita mostre, eventi, installazioni.
La location scelta per l’allestimento del Fuorisalone Geberit – realizzato dalla società Stipa – fin dall’ingresso denuncia la volontà progettuale di mantenere le superfici bianche per far risaltare il colore blu tipico dell’azienda; tale colorazione è subito proposta nel grande desk riservato all’accoglienza e nelle due pareti realizzate davanti all’accesso alla sala principale che creano uno schermo che consente di percepire solo in parte cosa avviene all’interno.
Il titolo dell’installazione – che, come anticipato in premessa vuole porre l’accento sull’elemento acqua, elemento che identifica e “attraversa” tutti i prodotti dell’azienda – è “Simply water” con un sottotitolo “Experience the feeling” che introduce al tema principale sviluppato in tutto il piano terra del museo: la nuova serie di prodotti Geberit AquaClean.

Sorgente, flusso, esperienza

L’idea progettuale più forte è stata quella di non mostrare in prima istanza i prodotti che dovevano essere presentati ma realizzare un allestimento sensoriale che potesse riproporre l’esperienza dell’utilizzo del prodotto senza aver bisogno di vederlo o toccarlo.
Il percorso espositivo si articola quindi in una scansione sorgente-flusso-esperienza che solo alla fine porta il visitatore ad accostarsi ai prodotti.
Per questo motivo, la grande parete di fondo della sala principale posta al piano terra – con una larghezza che supera gli 8,50 mt ed un’altezza di quasi 7,00 mt – domina tutto lo spazio e diviene nell’allestimento l’elemento “sorgente”: sorgente di acqua e – dunque – sorgente di vita in grado di generare nuove emozioni.
L’idea è stata quella di avere in questo elemento acqua e “vita” vera: l’acqua scorre come una cascata su una superficie materica dal fondo blu esaltata dalla luce radente in grado di cambiare colore attraverso un sistema di gestione dell’illuminazione RGB che caratterizza anche tutto il resto della sala; la vita è simboleggiata dalla vegetazione naturale che ricopre tutta la parete fino alla volta di copertura; le emozioni sono rappresentate nei video aziendali proiettati sul grande schermo incastonato nella vegetazione che mostrano dei ballerini danzare in un ambiente dal fondo neutro dove il pavimento è inondato da pochi centimetri di acqua che viene spruzzata e diffusa attraverso i movimenti dei ballerini stessi.
Dalla sorgente nasce un flusso naturale di acqua che in qualche modo viene “domata” e incanalata in flussi più regolari rappresentati dai segni blu a pavimento che attraversano tutta la sala fino alla parete opposta a quella della sorgente.

Spirali sensoriali

Lungo i flussi blu – che nell’idea progettuale dovevano essere di acqua vera ma che non è stato possibile realizzare per questioni tecniche legate alla struttura – si incontrano tre elementi totem a forma di spirale che, avvolgendosi su sé stessi, consentono l’accesso individuale dei visitatori ricordando l’esperienza della sala da bagno, anch’essa esperienza individuale.
Le tre spirali sensoriali identificano i tre payoff della campagna pubblicitaria aziendale e portano rispettivamente il nome di “freschezza naturale”, “comfort delicato” e “pura igiene”; ogni spirale è caratterizzata da una sensazione diversa e, all’ingresso di ogni visitatore, attraverso un sensore di presenza, si attivano rispettivamente una diffusione di fragranze, l’erogazione di un getto d’aria avvolgente ed una piccola cascata che consente di toccare fisicamente l’acqua; le esperienze di delicatezza, freschezza e purezza sono proposte anche da tre diversi video realizzati appositamente per l’installazione che, attraverso delle cuffie, consentono di ascoltare l’audio ed “isolarsi” dall’ambiente circostante, enfatizzando le tre esperienze sensoriali.
Superate le spirali, i percorsi ed i flussi arrivano fino alla parete posta in posizione diametralmente opposta rispetto a quella della sorgente dove – finalmente, al termine dell’esperienza sensoriale – sono ospitati i prodotti AquaClean volutamente posti su una parete di colore blu Geberit, anch’essa incorniciata da vegetazione vera per sottolineare il richiamo con l’elemento generatore di tutto il percorso espositivo.

Fontanelle romane

Una volta giunti a contatto con il prodotto la volontà progettuale è stata quella di consentire ai visitatori di poter testare le diverse tipologie di getti – personalizzabili per intensità, temperatura e con possibilità di variare il movimento dell’ugello. Prima del Fuorisalone, per vedere gli AquaClean in funzione, veniva posta una copertura di plastica sopra l’apparecchio prima di azionare il getto; il contatto diretto con l’acqua non era possibile.
Suggestionati dalle “fontanelle” romane, piccole fontane pubbliche che erogano acqua potabile situate in giro per Roma e connotate da una forma caratteristica, si è pensato di smontare quattro apparecchi ed inserire la tecnologia di erogazione d’acqua degli AquaClean all’interno di una struttura in cartongesso che consentisse ai visitatori di toccare con mano le sensazioni generate dal prodotto, anche in assenza del prodotto finito water bidet. Gli ugelli, in posizione di stadby risultavano complanari con la parete, quasi invisibili; azionando il sistema, gli ugelli fuoriuscivano ed entravano in funzione secondo le impostazioni personalizzate selezionate tramite un comando remoto.

Il ballatoio superiore

Dalla sala principale, attraverso un scala, si accede ad un ballatoio che rappresenta il secondo livello espositivo con affaccio e vista privilegiata sulla parete sorgente e sul primo livello.
In questa sezione dell’allestimento sono stati esposti gli altri prodotti di design dell’azienda, una grande grafica che fa da contraltare alla parete sorgente e delle comode sedute che consentivano la sosta e la fruizione dei video proiettati dal grande schermo della parete principale.
Le rubinetterie per i lavabi ed i bidet sono stati forniti, attraverso un’operazione di co-marketing, dall’azienda Hansgrohe.

Prodotti tecnici e bagno del museo

Nel livello seminterrato del museo l’allestimento continua con l’esposizione dei prodotti tecnici dell’azienda; lo spazio prevedeva un’illuminazione soffusa alla quale hanno collaborato tre grandi grafiche retroilluminate che simboleggiavano i tre payoff della campagna pubblicitaria.
Nello stesso livello è stato allestito uno spazio hospitality adibito a bar durante il giorno e aperitivi la sera.
L’intervento ha interessato anche il bagno del museo che, avendo bisogno di essere rinnovato, è stato riprogettato dallo studio e dotato dei prodotti Geberit; i rivestimenti in gres porcellanato a pavimento e a parete sono stati forniti – anche in questo caso attraverso un’operazione di co-marketing dall’azienda Atlas Concorde; le rubinetterie sono sempre Hansgrohe.
Il bagno, essendo parte strutturante del museo, è rimasto ovviamente nella disponibilità della struttura anche dopo l’allestimento del Fuorisalone.