“Io ti sosterrò”

Il progetto realizzato insieme alla Chef Cristina Bowerman è in gara nell’edizione del Foodies’ Challenge 19/20 che sostiene i territori colpiti dai cambiamenti climatici.
L’abete rosso dei boschi abbattuti dal maltempo in val di Fiemme è stato utilizzato per realizzare dei taglieri inviati ai team parteciparti al contest per essere trasformati, secondo il proprio estro e la propria esperienza, in “Palcoscenici del gusto”.
“Io ti sosterrò” è il progetto presentato al concorso e raccontato attraverso uno straordinario video prodotto da Struttura Films con la regia di Carlo Roberti che narra il percorso creativo che ci ha portato a realizzare il nuovo food concept.

Il video presentato al Foodies’ Challenge 2020

Il progetto con Cristina Bowerman

La connessione umana e professionale emersa fin dai primi incontri di brainstorming con Chef Cristina Bowerman è stato il motore trainante di questo progetto. Da subito ci siamo allineati nell’intento comune di voler creare un progetto che avesse la capacità di esprimere un sentimento, un’ idea, tramite una comunicazione innovativa. Il concept si basa sull’idea di restituire stabilità, attraverso il design, a qualcosa che purtroppo l’ha perduta. Nasce da qui l’intuizione di realizzare un piatto composto da una base in pietra, simbolo di solidità, sulla quale il tagliere in abete rosso si innesta, ritrovando simbolicamente il proprio equilibrio. Il concetto di sostenibilità e recupero è presente anche nella scelta della particolare proteina che caratterizza questo piatto come sottolinea Cristina Bowerman: Ho scelto la lingua di vitella perché oggi è difficile andare in case o nei ristoranti e trovare degli ingrediente che sono più o meno trascurati e la lingua di vitella è proprio uno di quelli. Per renderla moderna ho applicato la tecnica del pastrami tipica americana, viene marinata per 3 settimane in una marinatura speciale in maniera tale che possa assumere dei sapori diversi. Viene cotta ad una temperatura bassa in modo tale che possa mantenere il colore interno e quindi sia di particolare appeal anche visivo, e poi successivamente viene servita con il pastrami con senape e altre salse ma anche con il topinambur. Quindi mi piaceva questo incrocio tra una modernità dovuta alla tecnica applicata alla lingua di vitella ma nello stesso tempo l’uso di ingredienti che sono tradizionali ma non soltanto della tradizione italiana, anche di quella americana di cui io per metà ne faccio parte”.

La camera di combustione

Il design del piatto ha voluto integrare estetica e funzionalità, attraverso la realizzazione di un monolite in basaltina, pietra di origine vulcanica lavorata dalle sapienti mani degli artigiani di IT’s Stone dell’azienda Fratelli Marmo, che ha permesso di ricreare una piccola camera di combustione utilizzata da Chef Cristina Bowerman per l’affumicatura della carne. All’interno di questo volume abbiamo ricavato due aree: nell’area inferiore ha sede la combustione, un procedimento ottenuto con l’utilizzo degli scarti del legno prodotti durante la lavorazione del tagliere per fargli raggiungere la forma di progetto. Da qui il fumo, attraverso un disco di acciaio microforato sul quale viene posizionata la carne assieme a vari aromi, raggiunge la calotta scavata nell’area superiore della camera permettendo l’affumicatura della lingua di vitella. Nel momento dell’apertura di fronte al commensale, il vapore si sprigiona in una nuvola creando l’effetto scenico e liberando tutti i suoi aromi.

Equilibrio ritrovato

Il sentimento che ha mosso il percorso creativo è stato il desiderio di ridare un equilibrio, anche se solamente a livello simbolico, agli alberi caduti in Val Di Fiemme; da qui la scelta di realizzare due elementi che sono apparentemente instabili ma che trovano forza e solidità nella loro unione. Abbiamo deciso di lavorare la forma regolare nella quale il tagliere ci è stato consegnato, in un insieme di linee spezzate, simbolo delle fratture subite dal bosco a causa del cataclisma. Il tagliere nel momento in cui si innesta nel monolite in basaltina ritrova il suo equilibrio manifestando tutta la sua forza in una apparente sospensione, ma acquista anche la funzione di piatto da portata sul quale Chef Cristina Bowerman può comporre la pietanza. Tutto il processo creativo è sublimato in maniera quasi onirica in uno degli ultimi fotogrammi del video, dove il piatto composto dalle mani della chef e il piatto fisico, realizzato dalle mani dei designer, viene in qualche modo restituito al bosco e alla natura.