Short movie

Destinato nei primi anni del novecento alla borghesia con prevalenza di villini privati, il quartiere che ospita questo intervento ha visto un incremento demografico già prima della seconda guerra mondiale con la conseguente realizzazione di edifici condominiali come quello che ospita questo intervento; l’aumento della densità abitativa è continuato anche nel dopoguerra visto l’importante flusso migratorio dalle campagne alla città; la velocità della vita ed il movimento frenetico caratterizzano l’area fino ai nostri giorni ed è emblematico il rinnovamento completo della stazione ferroviaria Tiburtina pensata come hub per i treni ad alta velocità.

Spazialità allargata

Varcata la soglia del portone di questo condominio, la velocità ed il movimento del quartiere sembrano scomparire improvvisamente; tutto rallenta, la pace ed il silenzio avvolgono ogni ambiente ed il tempo viene scandito lentamente dalla luce che attraversa la casa.
L’elemento cardine di tutta l’attività progettuale è stata la cucina, di dimensioni contenute ma con tutte le attrezzature necessarie; la cucina è a vista sulla sala da pranzo ma diviene completamente indipendente grazie allo scorrimento verticale di una vetrata motorizzata che, quando aperta è nascosta parzialmente dal controsoffitto che evidenzia la zona cottura e – tra le altre cose – ospita una cappa a scomparsa e l’illuminazione diretta sul piano di lavoro.
La funzionalità è ottenuta grazie alla tecnica applicata da sapienti artigiani che hanno realizzato appositamente per questo progetto il sistema di scorrimento motorizzato, estremamente silenzioso, della vetrata.
L’obiettivo progettuale è stato quello di ottenere una fusione di tutti gli ambienti della zona giorno in continuità con il terrazzo al quale si accede attraverso tre grandi porte finestre doppie, generando una spazialità allargata che al tempo stesso garantisce anche la sicurezza ed il contenimento delle lavorazioni tipiche della cucina.

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La porta di ingresso è diametralmente opposta rispetto alla zona giorno e alla sua terrazza; per questo motivo un segno progettuale importante è stato il corridoio – ambiente che solitamente si cerca di minimizzare – che in questo caso diviene l’elemento connettivo degli altri ambienti scanditi a destra e a sinistra lungo il percorso e trova come naturale conclusione la sua espansione e fusione con la zona giorno ed il suo bel terrazzo.

Benessere e materia

I due ambienti bagno sono caratterizzati, come il resto della casa, da linee semplici ma rigorose; un’attenzione particolare è stata dedicata alla scelta dei materiali di finitura e alla loro matericità: superfici strutturate ma naturali che esprimono eleganza ma garantiscono resistenza, il tutto in una palette cromatica che si attesta sui toni del grigio.

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Punto focale

Ogni ambiente ha bisogno di essere caratterizzato da un punto cosiddetto “focale” in grado di catturare – anche in maniera inconscia – l’occhio e l’attenzione del visitatore ed in grado di armonizzarsi con il resto dell’arredamento senza stonature ma diventando espressione della personalità di chi abita e vive lo spazio.
In questo caso il progetto di interior è stato declinato in sfumature di grigio che, insieme al bianco, creano uno sfondo che accompagna l’occhio in tutto l’appartamento: gli inserti in color Ottanio diventano i veri punti focali declinati attraverso richiami negli arredi e nei complementi.

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CREDITS
foto: Carla Bruno | video: Carlo Roberti | Struttura Films

PARTNER
ABK | Artceram | Atlas Concorde | Berloni | Berti | Caccaro | Casali | Ceramica Cielo | Ceramiche Coem | Cini&Nils | Cordivari | CSA | Daikin | Falegnami | Falmec | Finstral | Flessya | Geberit | Kaldewei | Rinnai | Treemme | Vimar | Wever&Ducré